Il progressivo invecchiamento della popolazione porta con sé un aumento delle patologie tipiche dell’età avanzata. Tra queste occupano un posto di rilievo i disturbi legati alla vista: si tratta di vere e proprie patologie, anche se esse molto spesso sono manifestazioni del fisiologico processo di invecchiamento di strutture anatomiche, con importanti implicazioni a livello medico e sociale. Un difetto visivo trascurato incide pesantemente sulla qualità di vita, soprattutto per un anziano perché lo rende meno indipendente nelle normali attività della vita quotidiana, lo espone ad un alto rischio di cadute e pian piano lo conduce verso un progressivo isolamento sociale.
E’ pertanto importante riconoscere e non sottovalutare i primi segnali delle principali patologie responsabili di calo del visus negli individui con età maggiore di 65 anni (presbiopia, cataratta, maculopatia degenerativa senile e glaucoma) per poter intervenire precocemente e modificare, ove possibile, il naturale decorso della malattia.
Meno semplice è intervenire quando la persona anziana è affetta da una forma di demenza, come per esempio il morbo di Alzheimer: può soffrire degli stessi disturbi alla vista, infatti, ma non riuscire a comunicarli ai famigliari e spiegarli al proprio medico nel modo corretto.
DIFFICOLTA’ VISIOPERCETTIVE E DEMENZA
Alcune persone affette da demenza possono riscontrare “difficoltà visuo-percettive”. Il processo visuo-percettivo è complesso e coinvolge molte fasi differenti. Le informazioni catturate dai nostri occhi arrivano al cervello, dove vengono interpretate in relazione alle nostre conoscenze, all’influenza degli altri sensi coinvolti nella percezione, ai pensieri e ai ricordi passati.
Le difficoltà visuo-percettive che sono comuni sia agli anziani e quindi anche alle persone con demenza sono:
1) Vista meno nitida (visione sfocata). I volti e gli oggetti comuni possono diventare più difficili da riconoscere. La vista sfocata può causare confusione e difficoltà nel trovare gli oggetti. Diventa difficile anche leggere e scrivere. Ai familiari suggeriamo di presentarsi al proprio affetto da demenza. Ad esempio, non diciamo “sono io”, ma diciamo invece “Ciao mamma, sono Marco, tuo figlio”.
Quando gli diamo un oggetto, è importante dire di cosa si tratta. Ad esempio “ecco la tua spazzola per capelli”.
2) Reazione più lente nell’adattamento ai cambiamenti di luce.
Le reazioni lente alla luce rendono difficile passare da uno spazio luminoso a uno buio. Quando una persona con demenza smette di guardare fuori da una finestra luminosa, la stanza apparirà buia. Uscire in una giornata di sole può essere insopportabile. La luce appare troppo intensa finché le pupille non si adattano. Al caregiver si suggerisce di concedere molto tempo alla persona per consentirgli di adattarsi ai diversi livelli di luce. La mattina è consigliabile aumentare la luce gradualmente e magari di accendere inizialmente una lucina. Quando si entra in un luogo chiuso dopo esser stati all’esterno è opportuno procedere lentamente, così che gradualmente le pupille si abituino. Può essere utile un cappello o un occhiale da sole all’esterno. E’ importante ridurre i riflessi e le ombre in casa con tende e adeguare l’illuminazione.
3) Il campo visivo si rimpicciolisce.
Con la demenza il campo visivo può restringersi fino ad arrivare a soli 30 cm. Si parla di Teepa Snow, un educatore ha descritto questo fenomeno di riduzione suggerendo che è “come cercare di muoversi mentre e guardare il mondo dal foro di un binocolo”.
Ciò significa che quando una persona con demenza si muove, vede molto meno di coloro che sono intorno a lui. Una porta del bagno ben visibile potrebbe non essere vista. È normale avere un campo visivo più piccolo con l’avanzare dell’età. Ma con la demenza, il campo visivo è molto più ristretto. Al caregiver si suggerisce di usare immagini grandi per aiutare la persona a trovare le cose comuni. Un’immagine grande e facile da vedere può aiutare a identificare dove trovare una tazza.
Un’altra idea è usare colori vivaci. I colori contrastanti sono più facili da vedere. Un piatto colorato brillante su un tavolo di colore chiaro sarà più evidente. Anche i colori contrastanti rendono più facile vedere il cibo.
4) Perdita della visione periferica
La visione periferica consente di vedere gli oggetti che non sono direttamente di fronte a noi, di vederle con la cosiddetta “coda dell’occhio”. Una perdita della visione periferica causa difficoltà a vedere gli oggetti che sono intorno, può portare a cadute, o far inciampare su sedie o urtare contro i telai delle porte. La persona affetta da demenza avrà difficoltà a vedere qualcuno che si avvicina da dietro o di lato e potrebbe spaventarsi molto.
Al caregiver si suggerisce di tener presente che la persona con demenza vede le cose di fronte a sé, ma può aver difficoltà a vedere tutte le altre, intorno. Si potrebbe spaventare se ci avviciniamo da dietro. È importante posizionarci di fronte prima di parlare.
5) Problemi con la percezione della profondità
La demenza avanzata può far sì che il cervello veda da un solo occhio. Ciò che viene visto può essere troppo difficile da elaborare per il cervello. Per far fronte, il cervello utilizza le informazioni che gli giungono da un solo occhio. Ciò influisce sulla capacità di capire la distanza dagli oggetti e la profondità così come potrebbe risultare complicato capire la differenza tra una superficie piana e una superficie rialzata.
Il familiare può notare che la persona fa passi troppo alti quando cambiano i colori del pavimento (percependo la differenza cromatica come scala). Oppure potrebbe provare ad aggirare un’ombra poiché senza la percezione della profondità, la macchia scura può sembrare un buco. Una perdita di percezione della profondità può causare strani comportamenti. Ad esempio, potresti pensare che una persona con demenza abbia allucinazioni. A volte capita che la persona agiti le mani davanti a sé : il tentativo può essere quello di toccare qualcosa che percepiscono visivamente ma di cui non riescono a percepire la distanza (potrebbero provare a spegnere una plafoniera).
Al caregiver si consiglia di evitare di posizionare tappeti sul pavimento ed evidenziare il bordo delle scale per rendere più facile vedere ogni gradino. È importante, inoltre, aumentare la quantità di illuminazione.