LA COMUNICAZIONE DELLA DIAGNOSI parte prima
Le organizzazioni, le associazioni e le società scientifiche che a vario titolo si occupano di malati affetti da decadimento cognitivo, hanno cercato di determinare nel
Spesso l’atto di colorare è associato all’infanzia e così crescendo, abbandoniamo totalmente questa attività e la nostra vena creativa. Invece è stato dimostrato che mentre coloriamo si attivano entrambi gli emisferi cerebrali. L’attività del colorare coinvolge sia la logica, tramite cui coloriamo le forme, che la creatività, quando mischiamo e combiniamo i colori. In questo modo si mettono in modo le aree della corteccia cerebrale legate alla visione e ad abilità motorie raffinate (è necessaria la coordinazione per fare movimenti piccoli e precisi). Il rilassamento che ne deriva abbassa l’attività dell’amigdala, una parte basilare del nostro cervello coinvolta nel controllo delle emozioni e che è colpita dallo stress”.
Quindi colorare migliora le abilità motorie e migliora la concentrazione ed è anche un anti-stress.
Carl G. Jung nel secolo scorso fu uno dei primi psicologi ad applicare la colorazione come una tecnica di rilassamento e lo ha fatto attraverso i Mandala: disegni circolari simili ai rosoni delle chiese gotiche. Il Mandala è originario dell’India, ma è presente in tutte le culture con la sua forma a cerchio che rappresenta la vita, la nascita, la maturità, la rinascita: simbolismi che consentono di concentrarci su noi stessi e allontanare i pensieri negativi.
Il colorare può essere un’attività stimolante e rilassante anche per le persone con demenza?
Si perché quando si colora ci si concentra su un’attività manuale e allo stesso tempo la persona si rilassa placando stati di ansia. Il consiglio è di scegliere un disegno adatto alla capacità di concentrazione della persona, molto importante è anche il tema del disegno che non deve usare figure per bambini poiché ciò fa diminuire l’autostima. Ricordiamoci inoltre che colorare deve essere prima di tutto un’attività piacevole per la persona.
L’arte-terapeuta Dominique Le Mouel ha scelto ad esempio i mandala come mezzo di espressione da proporre alle persone con demenza. Il motivo della sua scelta è stato che il mandala con la sua rotondità è una forma contente e rassicurante che guida la persona e contrasta il disorientamento. Nel mandala ognuno può mantenere il suo ritmo e procedere dall’interno all’esterno o dall’esterno all’interno senza che questo venga percepito come un errore o un fallimento. Infine una condizione da non sottovalutare è la soddisfazione di concludere il progetto di colorazione, che crea una sensazione di appagamento e soddisfazione.
Se vi è venuta voglia di colorare o volete proporre tale attività, esistono tanti libri di mandala per adulti, a seguire qualche spunto:
Le organizzazioni, le associazioni e le società scientifiche che a vario titolo si occupano di malati affetti da decadimento cognitivo, hanno cercato di determinare nel
A partire dalla fine degli anni ’80 numerosi studi hanno dimostrato come: i cambiamenti patologici che seguono a diagnosi di demenza di Alzheimer non producano
Spesso l’atto di colorare è associato all’infanzia e così crescendo, abbandoniamo totalmente questa attività e la nostra vena creativa. Invece è stato dimostrato che mentre
Corso Alzheimer
Corso assistenza anziani
Corso Assistenza Familiare
Corso socio assistenziale
E-learning
Blog
Chi siamo
info@cambiamenti2020.it
+39 0733 716379
Via dei Velini 19/C Macerata
COPYRIGHT © 2020 CAMBIAMENTI – P.IVA 02036790430 – PRIVACY
Realizzato da Riccardo Pio, Daniele Verzolini
Scrivici su Whatsapp