FILMOGRAFIA SU ALZHEIMER E DEMENZE parte II

ELLA and JOHN

(2017) di Paolo Virzì, 112 min.
The Leisure Seeker è il soprannome del vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli negli anni Settanta. Una mattina d’estate, per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli ormai adulti e invadenti e sale a bordo di quel veicolo anacronistico per scaraventarsi avventurosamente verso sud, dal Massachussets giù per la Old Route 1, destinazione Florida. Meta? La casa di Ernest Hemingway a Key West, di cui John, professore universitario di letteratura in pensione. John è svanito e smemorato ma forte; Ella è acciaccata e fragile ma lucidissima. Il loro sarà un viaggio pieno di sorprese. Tante le battute divertenti, diversi i momenti drammatici tra malesseri e vuoti di memoria (“è bello quando torni da me John”), e la malattia e la vecchiaia, accompagnate sempre con naturalezza e senza melodrammi nè moralismi.

LETTERE A MIA FIGLIA 

Cortometraggio di Giuseppe A. Nuzzo, 12 min.
È sera. Un uomo è seduto alla scrivania intento a scrivere una lettera a sua figlia Michela. L’inchiostro scorre sulle pagine bianche, il tempo scivola veloce, troppo veloce, quasi non si distinguono le ore e i giorni, come se quella lettera fosse stata scritta per mesi, per anni. I ricordi in casa si intervallano ai dettagli della punta inchiostrata sulla carta, alle lancette dell’orologio che girano veloci senza scandire più il tempo, agli occhi stanchi e lucidi del vecchio uomo; scrive di essere stato abbandonato da tutti, ma soprattutto da lei. Straordinaria interpretazione di Leo Gullotta che interpreta un malato di Alzheimer, il cortometraggio è assolutamente straordinario e scrupolosamente attento a rappresentare la realtà vera della persona malata.

 
 

THE IRON LADY

(2012) Regia di Phyllida Lloyd, 105 minuti.

Un film con la straordinaria Meryl Streep nei panni di Margaret Thatcher. Si racconta infatti la vita della lady di ferro, ma tutto viene filtrato attraverso i ricordi di una protagonista anziana e affetta da demenza, che spesso si trova a interagire e comunicare con il marito defunto. Il film ha ricevuto recensioni contrastanti da parte delle critica. Da un lato è stata apprezzata non solo l’interpretazione della Streep, ma anche il trucco, gli effetti speciali e la regia. Viceversa, sono state riscontrate alcune inesattezze storiche, in particolare dai figli della Thatcher, Mark e Carol. Parte dell’opinione pubblica è rimasta inoltre turbata dalla visione dell’ex-primo ministro debilitato da demenza, poiché nella vita reale la Thatcher si trovava realmente nelle ultime fasi di lotta contro la malattia di Alzheimer. 

Disponibile su PRIME VIDEO.

 

REMEMBER

Zev Guttman, ebreo affetto da demenza, è ricoverato in una clinica privata con Max, con cui ha condiviso un passato tragico e l’orrore di Auschwitz. Max, costretto sulla sedia a rotelle, chiede a Zev di vendicarli e di vendicare le rispettive famiglie cercando il loro aguzzino, arrivato settant’anni prima in America e riparato sotto falso nome. Confuso dalla senilità ma determinato dal dolore, Zev riemerge dallo smarrimento leggendo la lettera di Max, che pianifica il suo viaggio illustrandone i passaggi.

Il film in questo momento è disponibile sia in DVD che su PRIME VIDEO.

LA FAMIGLIA SAVAGE

(2007) di Tamara Jenkins, 113 min. 
L’ultima cosa che i due fratelli Savage avrebbero mai voluto fare è volgere lo sguardo alla propria difficile storia familiare. Dopo essere riusciti ad allontanarsi da un padre dispotico e autoritario, i due hanno costruito un bozzolo protettivo attorno alle proprie vite complicate. Ma ecco arrivare una telefonata, da cui apprendono che il padre Lenny, così a lungo temuto ed evitato, sta lentamente sprofondando nella demenza ed essi sono gli unici a poterlo aiutare. E’ il momento della verità: i fragili equilibri dei componenti la famiglia vengono allo scoperto. La libertà di ciascuno è messa a repentaglio da quest’uomo irascibile divenuto quasi estraneo, ora indifeso e bisognoso di aiuto. L’evento scatena confronti tra i figli, sensi di colpa vissuti con diversa sensibilità dal maschio e dalla femmina, liti e bilanci, piccole bugie dette a se stessi per non confessare profonde frustrazioni.

Alcuni di questi film sono disponibili su Amazon Prime Video. Se non hai già utilizzato il servizio, potrai utilizzarlo gratuitamente per 30 giorni. Al termine dei 30 giorni l’adesione ad Amazon Prime prosegue automaticamente al costo di 3,99€ al mese (36€ all’anno)  l’abbonamento può essere disdetto e non rinnovato in qualsiasi momento.

 

BICICLETA, CULLERA, POMA

(2010) di Carles Bosch 96 min.
“Bicicletta, cucchiaio, mela”: tre parole senza alcuna correlazione. Tre parole da ricordare. A tutti noi sembrerà facile, ma per i pazienti affetti da Alzheimer questo piccolo test si rivela insormontabile. Il protagonista di questa storia è Pasqual Maragall, ex sindaco di Barcellona durante i giochi olimpici ed ex presidente della Catalogna. Per due anni ha accettato di farsi filmare, pur sapendo che sarebbe andato incontro a un lento declino. E nonostante lo sconforto legato alla sua situazione, affronta la malattia con grande coraggio e ironia. Purtroppo non è disponibile in lingua italiana, ma solo in spagnolo ed inglese.

POETRY

(2010) di Lee Chang-dong, 134 min.

Mija è una donna di 66 anni che si mantiene con una piccola pensione e un lavoro occasionale come badante. Vive in una piccola città della Corea del Sud assieme al nipote Wook, studente di liceo apatico e teledipendente. Il caso e la curiosità portano Mija a frequentare un corso di poesia. Per la prima volta nella sua vita, la donna si mette alla ricerca dell’ispirazione poetica, pronta a cogliere con un nuovo sguardo l’ambiente marginale e anonimo che la circonda. Ma il suo sogno di scrivere poesia deve fare i conti con una realtà dolorosa a cui si ribella con la ricerca della bellezza. Il film è coreano, ma ci sono i sottotitoli in italiano.

UNA SEPARAZIONE

(2012) di Asghar Farhad, 123 min.
Nader e Simin hanno ottenuto il visto per lasciare l’Iran ma Nader si rifiuta di partire e abbandonare il padre, affetto da Alzheimer. Simin vuole chiedere il divorzio per partire lo stesso con la figlia Termeh, e nel frattempo torna a vivere da sua madre. Nader assume una giovane donna, Razieh, per prendersi cura di suo padre mentre lui lavora, ma non sa che la donna, molto religiosa, non solo è incinta ma sta anche lavorando senza il permesso del marito. Nader si trova presto coinvolto in una rete di bugie, manipolazioni e confronti, mentre la sua separazione va avanti e sua figlia deve scegliere da che parte stare e quale futuro avere. Film bellissimo che affronta diversi aspetti familiari, purtroppo è difficile trovarloancora in commercio.

E SE VIVESSIMO TUTTI INSIEME?

(2011) di Stephane Robelin, 96 min.

Jean, Annie, Albert, Jeanne e Claude sono amici da quattro decenni. Due coppie sposate e un single impenitente, tutti ultrasettantenni, alle prese con le malattie del cuore, delle cellule o della memoria. Tutti silenziosamente occupati a cercare una soluzione finale per se stessi o l’amato, per non pesare sui figli ma nemmeno assecondarli nelle loro fantasie di case di riposo senza privacy e senza identità. Vivere sotto lo stesso tetto, nella grande casa di Annie, è un’idea che nasce quasi per scherzo, a tavola, ma si trasforma in fretta nella soluzione migliore per tutti. Specie perché con loro si trasferisce anche un baldo giovane, Dirk, studente di etnologia alle prese con una tesi di laurea sulla condizione degli anziani in Europa.

IL FIGLIO DELLA SPOSA

2001 diretto da Juan José Campanella. Durata 123 minuti. 

Un quarantenne divorziato, in rotta con la giovane fidanzata e in crisi con il ristorante che porta avanti a fatica, viene colpito da un infarto. La sua vita rischia di andare a rotoli, mentre l’anziano padre vuole sposare in chiesa la madre malata di Alzheimer che vive da anni in un ricovero per anziani: lui non ci crede, ma lei ha sempre sognato di sposarsi in chiesa. E lui, vecchio laico, dopo 40 anni di matrimonio civile vuole farle un regalo… Sembra un film drammatico, e invece questo piccolo film argentino è un divertente spaccato di vita comune,  il racconto è di rara misura, alterna benissimo tempi e ritmi, fa combaciare sorrisi e lacrime, Un film per tutta la famiglia.